Dal 1° gennaio 2019 BIM obbligatorio per partecipazione a gare pubbliche per importi superiori ai 100 milioni

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha firmato il Decreto BIM, un fondamentale provvedimento attuativo del Codice Appalti (D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.). Il Decreto prevede che dal 1° gennaio 2019 sarà obbligatorio utilizzare il metodo BIM per partecipare alle gare pubbliche per importi superiori ai 100 milioni. Negli anni successivi tale soglia scenderà gradualmente, infatti, le stazioni appaltanti dovranno richiedere, in via obbligatoria, l’uso del BIM di cui all’articolo 23, comma 1, lettera h), del codice appalti secondo la seguente tempistica:

  • per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2019;
  • per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di a decorrere dal 1° gennaio 2020;
  • per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro a decorrere dal 1° gennaio 2021;
  • per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici, a decorrere dal 1° gennaio 2022;
  • per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2023;
  • per le nuove opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2025.

La realizzazione di un progetto con il metodo BIM consente di rendere più efficiente la progettazione delle grandi opere e la gestione del cantiere, consentendo la massima trasparenza e la riduzione dei costi. Infatti, secondo il Centre for Integrated Facilities Engineering utilizzare il metodo BIM porta a:

  • eliminazione fino al 40% delle modifiche non preventivate;
  • riduzione fino all’80% del tempo richiesto per generare un preventivo di spesa;
  • accuratezza nella stima dei costi con un margine d’errore massimo del 3%;
  • risparmio fino al 10% del valore del contratto attraverso l’eliminazione di divergenze;
  • riduzione del 7% dei tempi per il progetto.

Attraverso la digitalizzazione del settore delle costruzioni, si avranno benefici per la spesa pubblica e per i prodotti immobiliari o infrastrutturali. Sarà più efficiente l’operato degli attori sul versante dell’offerta, con il conseguente incremento della loro redditività. Il provvedimento disciplina inoltre gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare:

  • un piano di formazione del proprio personale,
  • un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi
  • un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione dei dati e la gestione dei conflitti.