NDVI: indice normalizzato che fornisce lo stato di salute della coltura in base alla riflettanza delle foglie
Il 20 marzo 2018, presso il CREA di Foggia, si è tenuto l’evento “Droni: Speciale Agricoltura”. L’iniziativa, ideata da Analist Group con la collaborazione con il CREA di Foggia rappresentata dal Dott. Pasquale De Vita, il cui intervento tecnico sull’indice NDVI ha riscosso un enorme successo.
Indice NDVI: la riflettanza e lo stato di vigore delle colture
L’indice di vegetazione NDVI tiene conto dei rapporti delle riflettanze delle foglie a varie lunghezze d’onda e ci fornisce lo stato di salute della coltura. Più l’indice è alto, più la coltura è in una stato ottimale. Il sensore multispettrale misura la riflettanza delle foglie, in questo caso di un campo e parliamo della copertura vegetale di frumento. Le lunghezze d’onda che vanno da 400 a 700 nano metri ci danno il campo del visibile, più avanti abbiamo il NIR (vicino infrarosso) che noi non siamo in grado di percepire. Ogni coltura ha la sua curva di riflettanza, le foglie hanno una riflettanza fino ad un massimo di 1.
L’indice NDVI, al numeratore, tiene conto della lunghezza d’onda acquisita nel NIR, nella parte dello spettro che non siamo in grado di percepire e della lunghezza d’onda del visibile, nel caso specifico della lunghezza d’onda del rosso, perché la foglia a queste lunghezze d’onda ci da indicazioni su come sta funzionando il meccanismo della fotosintesi. Al denominatore abbiamo la somma delle lunghezze d’onda del NIR e del visibile rosso. Il rapporto ci fornisce dei valori che vanno da +- 1, in funzione di questo valore siamo in grado di prendere delle decisioni. L’indice NDVI va da +- 1, -1 indica poca riflettanza dovuta ad una scarsa capacità di riflettere la componente NIR, significa che il calore è tutto assorbito e la pianta soffre.
L’indice NDVI se viene correlato con il contenuto di azoto della coltura, aiuta l’agricoltore a definire il piano di concimazione durante la fase di copertura, ovvero durante i mesi invernali che sono legati alle condizioni climatiche, inoltre questi è uno strumento flessibile e consente interventi immediati rispetto ai satelliti che sono più lenti. Altro aspetto importante è vedere se la curva di riflettanza del frumento è diversa da quella delle infestanti, capire se dalle mappe NDVI e anche dalle mappe termiche si riesce a differenziare il grano dalle infestanti e identificare le aree su cui intervenire in maniera specifica.
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