Il Governo starebbe valutando la possibilità di cancellare le restrizioni relative alla sub-cessione del credito di imposta relativo al Superbonus. La decisione dovrebbe diventare esecutiva la prossima settimana.
Il Governo potrebbe fare dietrofront sulla stretta alla cessione dei crediti (dal 7 febbraio non è possibile praticare la strada della sub-cessione, pena l’annullamento dei contrati) relativi al Superbonus.
La scelta, come riportano alcuni importanti media nazionali a cominciare da Il Mattino, sarebbe conseguente alle importanti proteste arrivate dal mondo dell’edilizia e sarebbe già stata condivisa da tutti i gruppi parlamentari.
L’allentamento delle misure dovrebbe concretizzarsi la prossima settimana: la norma per riattivare la cessione multipla dei crediti d’imposta potrebbe essere inserita nel Decreto Bollette o, dopo averla trasformata in emendamento, nel Decreto Milleproroghe attualmente in attuazione.
Superbonus, 4 miliardi di frodi
Resta, comunque, la questione frodi. Secondo i calcoli del Governo raggiri e truffe avrebbero già superato i 4 miliardi di euro. In questo senso l’Esecutivo starebbe ragionando sull’inserimento di un “bollino verde” per il credito. Il primo cessionario, come riporta Il Mattino, dovrà raccogliere tutta la documentazione relativa al credito e verificare la regolarità del beneficio fiscale. In caso di fumata bianca, il credito potrà essere caricato nel cassetto fiscale ed identificato da un codice emesso dall’Agenzia delle Entrate che lo “accompagnerà” in ogni successiva cessione garantendone l’integrità. Un’altra opzione potrebbe essere quella di permettere la circolazione dei crediti solo tra le banche e le loro articolazioni.
Superbonus, Poste e Cassa Depositi e Prestiti
L’altro nodo da sciogliere è quello legato ai canali di Poste e di Cassa Depositi e Prestiti che, da alcuni giorni, non effettuano più le operazioni di sconto dei bonus edilizi alla luce, secondo quanto riportato, di frodi e sequestri che hanno reso fin troppo rischioso il mercato dei crediti. Anche in questo senso il Governo è chiamato a tutelare i cessionari: allo studio ci sarebbe una norma apposita.