In questi giorni i Ministri stanno lavorando su una bozza di DPR, attuativo della lettera c) dell’articolo 4 comma 1, del D. Lgs. 192/05 che fisserà i criteri di accreditamento dei Certificatori Energetici.
Ingegneri, architetti, laureati in scienze agrarie, forestali e ambientali, geometri, periti industriali, agrari e agrotecnici saranno i “tecnici abilitati” alla certificazione energetica degli edifici. Più specificamente, la bozza provvisoria del decreto definisce “tecnico abilitato” un tecnico, sia dipendente pubblico o privato che libero professionista iscritto al relativo ordine o collegio professionale, abilitato alla progettazione di edifici ed impianti, che opera nell’ambito delle proprie competenze. Possono esercitare la professione di tecnico abilitato alla Certificazione Energetica tutti i laureati in architettura e ingegneria (edile, civile, per l’ambiente e il territorio, dei sistemi edilizi, dei materiali, ma anche aerospaziale, chimica, dell’automazione, della sicurezza, elettrica, energetica, meccanica, gestionale, navale e industriale), in scienze e tecnologie agrarie, forestali e ambientali. Sono abilitanti anche i diplomi di geometra, perito industriale, perito agrario o agrotecnico, limitatamente al proprio specifico ambito di competenza. Qualora il tecnico non sia competente in progettazione di edifici e progettazione di impianti asserviti agli edifici stessi dovrà operare con tecnici specializzati. I laureati in fisica, matematica, urbanistica, chimica, geologia, ingegneria biomedica, elettronica, informatica e delle telecomunicazioni, e in scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio sono obbligati a frequentare specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici, tenuti da università, enti di ricerca, regioni, ordini e collegi professionali. Secondo il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, riservare l’abilitazione alla certificazione energetica ai tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti, significherebbe limitare le attività professionali dei periti. Attualmente, la bozza di DPR è all’esame del Consiglio di Stato, dovrà poi tornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.