Caso studio: misurazione e monitoraggio del gas radon in un esercizio commerciale
Sei un esercente? Sai che devi provvedere al misurazione del gas radon nella tua attività? Vuoi sapere come rilevare la presenza dei livelli di concentrazione del radon?
In questo caso studio diamo la risposta elle domande che gli esercenti delle attività commerciali si stanno ponendo ultimamente. Nel caso studio realizzato si analizzano tutte le fasi operative per rilevare e monitorare il gas radon: dall’individuazione degli strumenti da utilizzare fino alla relazione da inviare agli Enti competenti.
- Fase 1 – Sopralluogo e misurazione degli ambienti
- Fase 2 – Scelta del dispositivo per il monitoraggio
- Fase 3 – Misurazione del gas Radon con strumentazione che fornisce istantaneamente i livelli di concentrazione del radon
- Fase 4 – Misurazione del gas radon con strumentazione passiva: i dosimetri
- Fase 5 – Stesura e invio della relazione agli Enti competenti
Fase 1 – Sopralluogo e misurazione degli ambienti
Casa devo fare per misurare il Gas Radon? Il primo passo è il sopralluogo per individuare gli ambienti da monitorare, ovvero i locali interrati, seminterrati e a piano terra. Durante il sopralluogo occorre accertare la grandezza degli ambienti espressa in metri quadrati: la superficie ha un ruolo importante nella successiva fase di monitoraggio.
Fase 2 – Scelta del dispositivo per il monitoraggio
Come si effettua il monitoraggio del gas radon? Quali dispositivi occorre utilizzare? L’attività commerciale oggetto del caso studio è sita in un comune in provincia di Avellino, è composta da un unico locale al piano terra di una superficie di 73 mq. Per la legge regionale vigente, l’esercente provvede al monitoraggio del gas radon con strumentazione passiva. Un esempio di strumentazione passiva sono i dosimetri, che vengono posizionati nell’ambiente e restituiscono il risultato dopo sei mesi tramite la loro analisi in laboratori specializzati. Per sapere subito se il radon è presente e in che livelli di concentrazione, si effettua una prima misurazione con strumentazione attiva, ad esempio SanaRadon, che fornisce in tempo reale i livelli di concentrazione del gas radon.
Fase 3 – Misurazione del gas Radon con strumentazione che fornisce istantaneamente i livelli di concentrazione del radon
Come si effettua la misurazione istantanea del gas radon? Quale strumentazione occorre utilizzare? Il rilevamento e la misurazione del gas radon è semplice: SanaRadon è il dispositivo certificato da ENEA che restituisce in tempo reale sullo SmartPhone, il report dettagliato dell’andamento del radon negli ambienti.
Come funziona il dispositivo SanaRadon?
Sanaradon è semplice da utilizzare, deve solo essere posizionato all’interno dell’ambiente oggetto di misurazione e, grazie all’app, con un semplice clic si avvia il monitoraggio.
SanaRadon viene collocato nel locale commerciale, possibilmente in un punto centrale dell’ambiente e deve essere posizionato:
- Su una superficie ad un’altezza tra 60 cm. e 80 cm. rispetto al pavimento;
- Lontano da porte, finestre, sorgenti di calore, e lontano dai climatizzatori, in quanto il naturale ricambio dell’aria diluisce molto rapidamente i livelli di concentrazione del radon.
La presenza del radon è rilevata immediatamente, già dopo qualche ora di monitoraggio SanaRadon fornisce i livelli di concentrazione del gas, ma per avere un dato reale e oggettivo è necessario che il campionamento sia di almeno 72 ore, e durante la misurazione non deve essere spostato. Essendo l’ambiente di 73 mq occorre fare una sola misurazione, se l’ambiente da rilevare è superiore a 250 mq, è necessario fare più monitoraggi.
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Come vengono restituiti i risultati del monitoraggio? Come si leggono i risultati?
L’app mySens collegata al dispositivo SanaRadon restituisce tre tipologie di report:
- L’elenco dei campioni
- Il grafico interattivo
- Il report completo
Quest’ultimo contiene il dettaglio della misurazione, ovvero: la descrizione dell’ambiente oggetto del monitoraggio, la durata del monitoraggio, i campioni acquisiti, i livelli di concentrazione medi, massimi e nell’ultima ora, e soprattutto restituisce il grafico che mostra l’andamento nel tempo dei livelli di gas radon.
Il grafico è molto importante perché fornisce la concentrazione media del radon nel periodo della misurazione, che nello specifico è pari a 256,72 Bq/mc, tale valore è inferiore a 300 Bq/mc che è il limite massimo previsto dalla normativa, pertanto l’esercente non deve fare nessun intervento di risanamento. Inoltre, il grafico permette di capire come si comporta l’involucro, ovvero la sua capacità di respirare e di purificarsi dal radon autonomamente. Durante il giorno, i livelli di concentrazione del radon sono bassi, al di sotto di 300 Bq/mc, in quanto c’è un naturale ricambio dell’aria. Durante le ore notturne, quando porte e finestre sono completamente chiuse i livelli di concentrazione del radon aumentano, ma non essendo presenti persone non occorre prevedere ad interventi di mitigazione. All’apertura dell’attività commerciale occorre prevedere al naturale ricambio d’aria, oppure all’accensione dell’impianto di aerazione se presente.
Fase 4 – Misurazione del gas radon con strumentazione passiva: i dosimetri
La strumentazione passiva, i dosimetri SanaRadon, sono in grado di fornire le concentrazioni di radon su periodi di tempo lunghi, infatti devono essere lasciati nell’ambiente per 6 mesi.
Come si posizionano correttamente i dosimetri?
Il dosimetro deve essere posizionato:
- Su una superficie ad altezza (naso) tra 1 m. e 2 m. rispetto al pavimento. Negli ambienti frequentati prevalentemente da adulti l’altezza ottimale è 1,70 m.
- Lontano da porte e finestre, altre sorgenti di calore, e lontano dai climatizzatori.
- Deve essere posizionato un dosimetro ogni 100 mq e durante la misura, il rilevatore non deve essere spostato.
Il dosimentro deve essere lasciato nell’ambiente per 6 mesi, dopo tale periodo viene inviato ad un laboratorio certificato che fornirà la concentrazione media del gas radon durante il periodo della misurazione. Tale risultato non fornisce informazioni su come si comporta l’ambiente di lavoro nel suo utilizzo, ore diurne e notturne.
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Fase 5 – Stesura e invio della relazione agli Enti competenti
Al termine del monitoraggio, l’esercente deve predisporre la relazione tecnica contenente la descrizione degli ambienti oggetto di misurazione, la strumentazione utilizzate e i risultati ottenuti. Per la Regione Campania, tale documento deve essere inviato a ARPA Campania, ASL e Comune di riferimento tramite PEC. Per le altre regioni, occorre attenersi alle loro disposizioni normative.
Qual’è il ruolo del tecnico?
Il tecnico deve supportare l’esercente sia nella fase di monitoraggio, sopralluogo per il corretto posizionamento della strumentazione, che nella stesura della relazione fino all’invio agli Enti competenti. Tutti i tecnici: geometri, periti, architetti, ingegneri possono misurare i livelli di concentrazione del radon negli edifici, attraverso l’uso di apparecchiature quali SanaRadon come abbiamo appena dimostrato in questo caso studio.