110 – Distinzione tra edifici residenziali e non residenziali in base al D.P.R. 412/93

Il D.P.R. 412/93 suddivide gli edifici residenziali e non residenziali nelle seguenti categorie:

Residenziali

  • E.1.(1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali;
  • E.1(2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili;

Non Residenziali

  • E.1(1) bis – collegi, conventi, case di pena, caserme;
  • E.1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari;
  • E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell’isolamento termico;
  • E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
  • E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto e assimilabili:
    E.4(1) quali cinema e teatri, sale di riunione per congressi;
    E.4(2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto;
    E.4(3) quali bar, ristoranti, sale da ballo;
  • E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all’ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;
  • E.6 Edifici adibiti ad attività sportive:
    E.6(1) piscine, saune e assimilabili;
    E.6(2) palestre e assimilabili;
    E.6(3) servizi di supporto alle attività sportive;
  • E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
  • E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

Per maggiori dettagli su come impostare l’unità residenziale o non residenziale – in TermiPlan – si rimanda alle FAQ 03 e 10

Nella prima pagina dell’APE, in alto a sinistra, è presente il riquadro in cui deve essere indicata la destinazione d’uso dell’unità.