Sai cosa prevede la legge sul Radon nel Lazio? Vivi nel territorio laziale? Sai cosa devi fare ai fini della prevenzione dal rischio radon?

In questo articolo spieghiamo gli obiettivi delle attività di misurazione del gas radon svolte nelle 5 province laziali e l’importanza dei risultati raccolti ai fini dell’elaborazione di cartografie rappresentanti le aree con elevate concentrazioni di radon. Inoltre, vediamo cosa devono fare le famiglie, i dirigenti scolastici, i datori di lavoro e gli esercenti ricadenti nelle aree dove il radon è maggiormente presente; e non da ultimo il ruolo del tecnico nelle attività di misurazione del gas radon.

La Normativa della Regione Lazio

Facciamo una veloce sintesi della normativa radon per la Regione Lazio. Il 9 aprile 2005, sul BURL (Bollettino Ufficiale della Regione Lazio) è stata pubblicata la Legge Regionale n° 14 del 31 marzo 2005 avente ad oggetto: “Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon”. Con questa Legge il Lazio, nel rispetto della vigente normativa comunitaria e nazionale, vuole prevenire e limitare i rischi connessi all’esposizione al gas radon, con lo scopo di tutelare la salute pubblica e di salvaguardare il patrimonio ambientale e naturale. La normativa regionale si pone l’obiettivo di individuare le zone e i luoghi di lavoro ad elevata probabilità di alte concentrazioni di gas radon, attraverso le attività di indagini sul territorio.

Le attività di monitoraggio del radon nel Lazio

Le attività della campagna di monitoraggio del radon nel Lazio sono state svolte nell’ambito di due programmi portati a termine tra il 2003 e il 2011. Gli obiettivi primari delle indagini sono stati:

  • la misurazione della concentrazione di attività di radon indoor presente nelle abitazioni della regione Lazio
  • la classificazione del territorio in zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di radon.

Le misurazioni sono state effettuate nelle abitazioni di ogni provincia, sia in centri densamente popolati, che in centri meno popolati. Il territorio delle singole province viene diviso in celle, ognuna è costituita da 9 abitazioni, se il numero di abitazioni è inferiore, si prende in esame un campione costituito da 5-6 abitazioni. La misura della concentrazione del gas radon viene effettuata con i rilevatori di tracce nucleari a stato solido (dosimetri) per un intero anno, suddiviso in due periodi.
Le indagini hanno coinvolto 374 comuni, con oltre 5300 abitazioni nelle quali sono state effettuate le misure del gas radon.

L’indagine ha permesso di:

  • misurare il gas radon nelle 5.300 abitazioni;
  • raccogliere un insieme di informazioni sulle caratteristiche degli edifici, delle abitazioni, dei locali di misura, fondamentali ai fini della valutazione dei fattori che influenzano la presenza di radon indoor;
  •  elaborare le cartografie rappresentanti le aree con maggiori probabilità di elevate concentrazioni di radon.

Le mappe hanno permesso la classificazione del territorio, che rappresenta un utile strumento a supporto della pianificazione di eventuali azioni di:

  • Approfondimento
  • Prevenzione
  • Mitigazione

In conclusione, si può affermare che le misurazione effettuate e i risultati ottenuti sono fondamentali per:

  • Fornire informazioni ai cittadini e alle Amministrazioni
  • Pianificare e realizzare nuove campagne per il monitoraggio
  • Definire le azioni di prevenzione per le nuove costruzioni
  • Individuare le azioni di risanamento sugli edifici esistenti

Gas Radon Lazio: cosa occorre fare?

Grazie alle indagini effettuate, sono state individuate le aree con i livelli più alti di concentrazioni di radon, dove è buona norma avviare gli interventi di mitigazione. Ma, prima di procedere con la realizzazione dell’intervento è preferibile fare la misurazione dei livelli di concentrazione del radon nelle costruzioni in oggetto: Edifici residenziali, Attività aperte al pubblico, Scuole, in modo da scegliere l’intervento migliore.

Scopri la strumentazione per misurare i livelli di gas radon

Come fare la misurazione del gas radon?

La misurazione del radon può avvenire con:

  • Strumentazione attiva, come SanaRadon, che restituisce in tempo reale i livelli di concentrazione del radon.
  • Strumentazione passiva, ad esempio i dosimetri SanaRadon, che forniscono i risultati dopo mesi e che necessitano dell’analisi presso un laboratorio qualificato.

Chi può fare il monitoraggio?

Ad oggi, non vi sono indicazioni normative specifiche sui requisiti professionali per i tecnici che possono eseguire le misure delle concentrazioni di radon. Per le misure previste nei luoghi di lavoro (art.10-bis del D.Lgs. 230/95 e s.m.i.), l’Esercente è tenuto ad avvalersi di “organismi riconosciuti … o … di organismi idoneamente attrezzati” (art.10-ter, comma 4, D.Lgs. 230/95 e s.m.i.), e per gli adempimenti di valutazione delle dosi (art.10-ter, comma 5, D.Lgs. 230/95 e s.m.i.) deve avvalersi di un Esperto Qualificato in radioprotezione (ai sensi della stessa normativa).

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