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Faq INFRAPRO italiano
Vanno bene tutti i tipi di formato standard.
InfraPro è distribuito con una licenza d’uso annuale. Nel corso della validità della licenza non esiste un limite al numero di progetti elaborabili. Gli aggiornamenti sono gratuiti nel corso del periodo di validità della licenza. Una licenza è attiva su un solo PC e può essere rimossa per essere trasferita ad un altro PC.
Si. La piattaforma è RealBim (http://realbim.net)
Sarebbe una piattaforma con accesso limitato. Cioè, potevano visualizzare le ortofoto visibili e termiche della loro installazione in cui identificavano i moduli in cui si trovava un’anomalia, introducevano anche un commento (come la sostituzione di qualche modulo) ma non avrebbero avuto accesso al software, che avremmo gestito.
InfraPro è in grado di processare i dataset acquisiti con tutte le termocamere disponibili. E’ necessario che la termocamera sia radiometrica per ottenere dei dati attendibili. Nel caso che la termocamera non sia radiometrica è possibile produrre un report che può essere utilizzato per identificare i pannelli con delle anomalie dovute a Hot-spot.
InfraPro può analizzare e documentare un singolo fotogramma per creare un report.
Sì.
InfraPro non produce le ortofoto. Per le ortofoto è necessario utilizzare Pix4Dmapper. InfraPro utilizza l’ortofoto generata e i fotogrammi utilizzati per creare il report delle anomalie.
Una buona acquisizione è composta da circa 600 foto per Ha. Un MW è circa 2 Ha.
Il parametro che si utilizza per definire la qualità di una acquisizione è l’overlap longitudinale e trasversale. In altre parole un fotogramma deve sovrapporsi con il precedente (overlap longitudinale) espressa in percentuale, ad esempio 85% e con i corrispondenti delle colonne adiacenti (overlap trasversale), ad esempio del 75%. Nelle acquisizioni con termocamera questi valori sono molto alti, tipicamente 95% e 90%. Il motivo è la bassa definizione delle termocamere.
Le camere termografiche hanno una risoluzione modesta, se confrontata con una camera RGB. Una camera da 640×512 pixel offre una qualità del fotogramma adatta ad identificare con un dettaglio significativo un HOT-SPOT di un pannello di silicio da una quota compresa tra ì 20 metri e i 35 metri circa.
Con l’aumentare della quota la dimensione del pixel tende a diventare troppo grande per identificare in maniera sicura gli HOT-SPOT con differenze di temperatura modeste. Occorre anche tener conto che nella acquisizione con drone riveste una particolare importanza il fattore di forma del volo in prossimità dei punti di riflessione tra i pannelli solari e il sole. Il disco solare viene automaticamente rimosso dalla ortofoto in relazione al fatto che la sua posizione non è costante sui pannelli con l’avanzamento delle riprese. In ogni caso nella regione di interesse l’acquisizione è resa significativa dai fotogrammi periferici che, tipicamente, sono meno definiti.