Si è conclusa la seconda edizione del concorso fotografico organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile. Presente anche il Ceo di Analist Group, Antonio Iannuzzi.

«Un’occasione per guardarsi attorno e scoprire con occhi attenti le città, il territorio e l’ambiente. Con una foto si possono raccontare le buone pratiche e il patrimonio da difendere, si possono denunciare errori e degrado e si può suggerire un mondo migliore».

Questo il “manifesto” di “Ingegno Civile”, concorso fotografico organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno aperto agli studenti delle scuole secondarie che, nella giornata di ieri, ha vissuto la sua giornata finale, presso il Liceo Torquato Tasso di Salerno, con le premiazioni dei vincitori nelle tre categorie in gara: “da ricordare” (lezioni da passato, pratiche antiche da riscoprire, patrimonio ereditato), “da dimenticare” (errori da non ripetere, impatto negativo sull’ambiente costruito o naturale, sulla collettività o sui singolo individui) e “da progettare per il futuro” (buone pratiche da diffondere, soluzioni innovative, sviluppo sostenibile, smart cities).

«Questa iniziativa – ha spiegato il professor Enrico Sicignano, presidente del Consiglio Didattico del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unisa – è di grande importanza perché guarda all’identità dei luoghi, spesso dimenticata, e perché raccorda tutti i livelli della formazione scolastica a quella universitaria. La fotografia, in merito al rapporto tra identità e memoria, ricopre un ruolo centrale. Questo accade oggi ancor più di ieri grazie alle nuove tecnologie. Usiamo, quindi, la fotografia per ricordare, per avere consapevolezza del nostro passato e del nostro presente. Senza tutto ciò non potremo avere futuro».

In questa seconda edizione, curata dalla professoressa Maria Nicolina Papa e dal professor Salvatore Barba, ha registrato anche la presenza di Analist Group: l’ingegner Antonio Iannuzzi, Ceo dell’azienda, ha premiato Giuseppe Perrone, studente del Liceo Publio Virgilio Marone di Mercato San Severino, vincitore del primo premio nella categoria “da progettare per il futuro”.


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«Questo di “Ingegno Civile” è un appuntamento importante perché svolge la funzione di redistribuzione gratuita di cultura, mette le basi ai processi di creazione delle storia e della narrativa e offre ai partecipanti, alle ragazze ed ai ragazzi delle scuole secondarie, di essere i protagonisti di un evento celebrativo. L’azione della celebrazione – sottolinea l’ingegner Iannuzzi – consente di creare relazioni, di stabilire logiche di processi aggregativi e di guardare al futuro. In questo senso, è il concetto di “storia” è importantissimo: non conoscerla significa privarla d’esistenza. Ma vivere in un ambiente che non conosce la storia implicherebbe reimpostare, eternamente, i percorsi sociali. Vivremmo un reset continuo. Ecco perché è importante studiarla, comprenderla e divulgarla».

Dopo aver fatto i complimenti ai vincitori del concorso («I loro sono scatti puri, hanno una forza olistica importante ed offrono chiavi di lettura multifattoriali»), il Ceo di Analist Group ha guardato al futuro delle immagini legate al mondo dell’ingegneria: «Siamo nell’era dei laser scanner, della portatilità e dello sviluppo continuo. L’ingegnere ha ed avrà il potere di tradurre in un modello equivalente quello che viene acquisito con un telefonino, passarlo al team di sviluppo, avere un modello di simulazione, ridurre i costi indiretti, avere impatto istantaneo su società, avviare processi operativi virtuosi. In tutto questo c’è tanta magia che, però, dobbiamo trasferire alle future generazioni».


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Infine un “augurio” ed un consiglio agli ingegneri di domani: «Siate fasati con i tempi, scoprirete che le opportunità saranno inversamente proporzionali al tempo con il quale riuscirete a tradurre il mondo in un modello di simulazione e, magari, in calcestruzzo. Per farlo – conclude l’ingegner Antonio Iannuzzi – dobbiamo procedere alla velocità di “tante luci”, soprattutto nel mondo della Scuola, e capitalizzare al massimo le potenzialità presenti nei nostri corsi formativi».


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