Con la risoluzione del 20 dicembre 2024 n. 66/E, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sull’applicazione dell’agevolazione sulla Prima Casa nelle Dichiarazioni di Successione presentate oltre il termine ordinario di 12 mesi. Scopriamo insieme cosa cambia.


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Agevolazione “Prima Casa” per Successioni oltre il termine

Il chiarimento nasce da una richiesta di consulenza giuridica relativa ad una Successione tardiva che ha permesso all’AdE di uniformare i pareri degli Uffici Territoriali. La risoluzione conferma che è possibile accedere all’agevolazione anche con Dichiarazioni di Duccessione oltre il termine di 12 mesi previsto dall’articolo 31, comma 1, del Testo Unico sulle Successioni (TUS): tale termine non è, infatti, considerato decadenziale. Ai sensi dell’art. 33, comma 1, del TUS l’Ufficio del Registro può liquidare l’imposta anche per Dichiarazioni tardive purché queste siano presentate prima della notifica dell’accertamento d’ufficio.

Tutti i requisiti per l’Agevolazione

Regolata dalla Nota II-bis all’art. 1 della Tariffa Parte Prima del d.P.R. 131/1986, l’agevolazione consente imposte ipotecarie e catastali ridotte a patto che:

  • L’immobile non sia di lusso e appartenga a categorie catastali idonee (come, ad esempio, A2 o A3).
  • Il beneficiario soddisfi i requisiti soggettivi e dichiari l’intenzione di usufruirne nella dichiarazione di successione o in un atto integrativo.

In caso di Successione, l’art. 69 della legge n. 342/2000 prevede che le imposte ipotecarie e catastali siano applicate in misura fissa se sussistono le condizioni per l’acquisto della prima casa.

Cosa accade per le Dichiarazioni Tardive

Per Dichiarazioni di Successione prive delle dichiarazioni richieste, la risoluzione n. 110/E del 2 ottobre 2006 permette l’integrazione con atti successivi nella stessa forma dell’atto originario: anche per le Successioni è possibile rimediare ad eventuali omissioni mediante un atto integrativo, purché questo intervenga entro i termini di accertamento (art. 27, comma 4, TUS), ovvero a cinque anni dalla scadenza ordinaria.

La Rettifica delle Dichiarazioni

L’Agenzia delle Entrate consente inoltre la rettifica di dichiarazioni di successione per errori non materiali o di calcolo purché queste avvengano prima della notifica di un avviso di rettifica o del termine ultimo previsto (due anni dal pagamento dell’imposta principale).

Un requisito essenziale: la Residenza

Per beneficiare dell’agevolazione, l’erede deve trasferire la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi dall’acquisto, pena la decadenza, salvo cause indipendenti dalla sua volontà.