Il Conto Termico 3.0 sostituisce l’attuale misura 2.0 e diventa il principale incentivo nazionale a fondo perduto per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e favorire l’uso delle energie rinnovabili. L’aggiornamento potenzia in modo significativo l’accessibilità dello strumento, amplia i beneficiari e introduce nuove tipologie di intervento, con contributi più elevati e massimali allineati ai costi attuali.
A differenza delle detrazioni fiscali, il Conto Termico prevede rimborsi diretti erogati dal GSE, velocizzando il rientro dell’investimento e offrendo vantaggi anche a chi non può usufruire di importanti detrazioni IRPEF.
Con il Conto Termico 3.0 l’Italia punta a rendere la riqualificazione energetica più accessibile a famiglie, imprese e PA. L’ampliamento degli interventi ammessi e l’aggiornamento dei massimali rendono la misura uno strumento competitivo, capace di sostenere realmente il rinnovo del patrimonio edilizio e l’integrazione delle rinnovabili termiche ed elettriche.
Chi può richiedere il Conto Termico 3.0
Il nuovo schema apre a una platea molto più vasta:
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Pubbliche amministrazioni, con possibilità di copertura fino al 100% per piccoli comuni, scuole, ospedali e RSA.
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Privati e condomìni, per interventi su edifici residenziali o terziari.
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Imprese, PMI, artigiani e liberi professionisti, che ora possono accedere direttamente all’incentivo.
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Enti del Terzo Settore, cooperative sociali, comunità energetiche e configurazioni di autoconsumo collettivo, una novità rilevante rispetto al passato.
Questa apertura permette di estendere gli interventi di riqualificazione energetica a tutto il patrimonio edilizio esistente, non solo pubblico ma anche privato e produttivo.
Interventi ammessi: efficienza energetica e impianti rinnovabili
Gli interventi incentivabili si dividono in due macro-categorie.
1. Efficienza energetica dell’edificio
Sono previsti contributi per opere sull’involucro (isolamento, sostituzione di infissi, schermature solari), per sistemi di building automation, per l’illuminazione efficiente e anche per impianti fotovoltaici con accumulo o colonnine di ricarica, purché integrati con la sostituzione dell’impianto termico con una pompa di calore elettrica.
2. Produzione di energia termica da fonti rinnovabili
Rientrano pompe di calore elettriche, a gas, ibride o bivalenti, generatori a biomassa, solare termico, solar cooling, scaldacqua in pompa di calore, microcogenerazione e allacci a reti di teleriscaldamento efficienti. In genere è richiesta la sostituzione del vecchio impianto, ma in alcuni casi – ad esempio in ambito agricolo – è ammessa anche la nuova installazione.
Cosa cambia davvero con il Conto Termico 3.0
La riforma introduce miglioramenti concreti:
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estensione dell’incentivo agli edifici non residenziali privati del settore terziario;
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accesso per comunità energetiche rinnovabili (CER) e gruppi di autoconsumo collettivo;
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aggiornamento dei massimali di spesa e ampliamento delle spese ammissibili, includendo diagnosi energetiche, progettazione, sistemi di accumulo e infrastrutture di ricarica;
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contributi più elevati e, in specifiche situazioni pubbliche, copertura fino al 100%.
Il risultato è uno strumento più flessibile, moderno e coerente con le strategie nazionali di decarbonizzazione e con la crescente elettrificazione dei consumi.
Requisiti fondamentali e modalità di accesso
Gli interventi devono riguardare edifici esistenti, non nuove costruzioni. La richiesta di incentivo va presentata tramite la piattaforma GSE, il PortalTermico, generalmente entro 90 giorni dal termine dei lavori. È necessario conservare tutta la documentazione tecnica e amministrativa, comprese diagnosi energetiche, fatture e dichiarazioni di conformità.