Concimazione autunnale del Vigneto
La concimazione autunnale è una operazione tecnica-agronomica importante per migliorare la nutrizione e costituire le riserve energetiche nella pianta, senza trascurare l’aumento della fertilità del terreno. La fertilità del terreno corrisponde alla sua capacità di essere produttivo nel tempo ed è legata al suo stato fisico, chimico e microbiologico:
- Stato fisico: dipende principalmente dalla composizione granulometrica e quindi dal rapporto tra sabbia, limo e argilla.
- Stato chimico: corrisponde alla presenza nel terreno dei diversi elementi chimici e può essere espressa, in modo approssimativo, come Capacità di Scambio Cationico (CSC)
- Attività microbiologica: è correlata direttamente alla presenza di sostanza organica, specie se ben umidificata.
La CSC è la capacità del terreno a rendere disponibile alle radici delle piante gli elementi chimici sotto forma di cationi. Talvolta sono presenti nel terreno elementi chimici ma non possono essere assorbiti dalle radici perché la loro forma chimica non lo permette. I fattori principali che determinano il valore di CSC sono la sostanza organica e l’argilla. La concimazione consente il ripristino degli elementi chimici asportati con le coltivazioni, necessaria per ottenere produzioni soddisfacenti. Per ripristinare o migliorare la fertilità del terreno bisogna guardare:
- alla concimazione
- alle pratiche agronomiche
L’obiettivo di medio lungo periodo deve essere la conservazione della fertilità dei suoli evitando problematiche come la stanchezza del terreno. La vite ha due picchi di attività radicale:
- Primaverile
- Autunnale coincide con il post raccolta
Nella fase di attività radicale in post raccolta la pianta lavora per costituire le riserve nutrizionali che utilizzerà nella ripresa vegetativa, in particolare nella fase di pianto e inizio germogliamento. Avere un germogliamento bilanciato tra le gemme in posizione apicali, mediana e bassale è di fondamentale importanza per uno sviluppo vegeto-produttivo equilibrato, soprattutto in alcuni sistemi di allevamento della vite. La concimazione va ragionata in funzione dei singoli vigneti, del tipo di suolo e della gestione aziendale. Nelle aziende, soprattutto in zona collinare, troviamo appezzamenti con diverse disposizioni altimetriche, con zone alte dove riscontriamo erosione e zone basse dove riscontriamo accumulo. In questo sistema eterogeneo troviamo diverse risposte vegeto-produttive della coltura, dove osserviamo:
Nelle aree di erosione si manifestano carenze nutrizionali con:
- Stentata vegetazione
- Giallumi fogliari
- Grappoli piccoli e di scarsa qualità
Nelle aree di accumulo si manifestano:
- Eccessivo rigoglio vegetativo
- Ritardo della maturazione delle uve
- Scarsa qualità delle uve
Queste sono le situazioni da correggere mentre, se riscontriamo una risposta vegeto-produttiva del vigneto buona, dobbiamo conservare questa situazione di equilibrio.
Condizioni climatiche e concimazione del terreno
In questo periodo abbiamo temperature e umidità del terreno necessaria alla mineralizzazione dei concimi, inoltre la resistenza al freddo durante l’inverno è in tollerazione con il contenuto di sali nella linfa, che sicuramente sarà maggiore se si effettua una precoce concimazione autunnale. Sul mercato troviamo diverse categorie di fertilizzanti:
- Concimi organici
- concimi organici azotati o NP
- Concimi organo-minerali, NPK o NK
- Concimi minerali NPK o potassici
- Concimi NP o NPK con azoto a lenta cessione
- Ammendanti o concimi organici tipo letame purché ricchi di acidi umici
In autunno è preferibile utilizzare concimi con prevalenza di fosforo e potassio, elementi notoriamente poco mobili nel terreno e scarsamente disponibili per le piante. Consigli per la fertilizzazione:
- Utilizzare concimi a base potassica da solfato di potassio. Consiglio di ridurre al minimo l’utilizzo di cloruro di potassio, visti gli affetti negativi del cloro nel terreno.
- Tra i fertilizzanti fosfatici il perfosfato minerale, fisiologicamente acido, contiene oltre al fosforo anche gesso, molto idoneo per i terreni argillosi ed argilloso-calcarei
- Ridurre al minimo l’utilizzo di componenti azotati.
- Preferire concimi organici e concimi organo-minerali.
Analisi condotta dal Dott. Agronomo Silvano Scioli