Tre milioni di euro di plafond per il credito di imposta previsto per l’installazione di sistemi di accumulo su impianti alimentati da fonti rinnovabili già funzionanti e incentivati. Entro metà settembre l’Agenzia delle Entrate pubblicherà lo schema di richiesta.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 16 giugno, il Decreto del Ministero dell’Economia del 6 maggio 2022 per definire come si potrà usufruire del credito d’imposta corrisposto per l’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da rinnovabili.
La misura è stata inquadrata nella Legge di Bilancio 2022 ed è regolata, appunto, dal DM 6 maggio che ne definisce le modalità attuative: al momento il Bonus Sistemi per l’Accumulo di Energia Rinnovabile 2022 può contare su un plafond di 3 milioni di euro.
Bonus Accumulo Energia Rinnovabile: a chi è destinato?
Il Bonus è riservato alle persone fisiche che, tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate per l’installazione di sistemi di accumulo di energia collegati ad impianti di produzione di elettricità alimentati da fonti rinnovabili.
Il credito di imposta è riconosciuto, così come già accade con il Superbonus 110%, anche nell’eventualità che il sistema di accumulo venga installato su un impianto ad energia rinnovabile già esistente. A patto che questo benefici degli incentivi previsti dall’articolo 25-bis del Decreto Legge 91/2014, ovvero del cosiddetto “scambio sul posto”.
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Bonus Accumulo Energia Rinnovabile: come si richiede?
Servirà un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che arriverà entro il 16 settembre prossimo (ovvero entro il limite dei 90 giorni relativamente alla pubblicazione del Decreto Ministeriale in Gazzetta Ufficiale), per comprendere quale sarà l’iter di richiesta del Bonus.
In quel momento sarà reso ufficiale il modello di domanda da compilare e verranno illustrate scadenze per la presentazione della richiesta e le percentuali, relative alla spesa effettuata per l’installazione del sistema di accumulo, che il contribuente potrebbe utilizzare come credito di imposta. Il tutto, a quanto pare, dovrebbe essere direttamente legato al numero di domande che, a partire da settembre, arriveranno all’Agenzia delle Entrate: un secondo provvedimento dell’AdE, infatti, dovrebbe comunicare ad ogni soggetto beneficiario la percentuale della spesa riconosciuta.
Ad ogni modo, i beneficiari della misura potranno utilizzare il credito riconosciuto per operazioni di compensazione in merito alle imposte dovute, indicando la cifra all’interno della propria Dichiarazione dei Redditi dell’anno in cui ha richiesto il Bonus. In caso di scarsità di capienza fiscale, il contribuente potrà utilizzare l’eventuale parte restante del Bonus negli anni successivi.
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