Devi effettuare la valutazione del rischi in azienda e non sai con quali sono i metodi?
Conosci tutti i fattori da prendere in esame per redigere correttamente il documento di valutazione dei rischi? In questo articolo vengono illustrati i fattori da analizzare nella valutazione dei rischi e soprattutto viene dettagliato il metodo classico per redigere il DVR.
Il Documento di Valutazione dei Rischi viene redatto in conformità alle direttive del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., art. 28 e seguenti. Lo scopo del DVR è quello di effettuare una valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, al fine di individuare le opportune strategie per tutelare i lavoratori dai rischi connessi allo svolgimento delle varie attività. La valutazione dei rischi è un obbligo non delegabile del datore di lavoro e riguarda tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui quelli legati allo stress lavoro-correlato, quelli che riguardano le lavoratrici in stato di gravidanza, quelli connessi alle differenze di genere, all’età ed alla provenienza da altri Paesi. La valutazione dei rischi dipende dal:
- Ambiente di lavoro e fattori climatici
- Tipo di attività lavorativa svolta, strutture e impianti utilizzati e materiali e prodotti coinvolti nei processi produttivi
La valutazione del rischio può essere effettuata con il metodo classico o la procedura standardizzata, il base al numero dei dipendenti presenti in azienda, con qualunque tipologia contrattuale, ed ai fattori di rischio il datore di lavoro deve adottare uno specifico metodo.
Analizziamo il metodo classico per la valutazione del rischio utilizzato quando l’organico aziendali è superiore ai 10 dipendenti.
La valutazione dei rischi effettuata con il metodo classico, si basa su 5 fasi:
1) Raccolta preliminare delle informazioni;
2) Sopralluoghi dell’ambiente di lavoro;
3) Identificazione dei rischi;
4) Individuazione delle misure di prevenzione;
5) Rielaborazione del documento.
La fase 3 (Identificazione e qualificazione dei rischi lavorativi) e la fase 4 (Piano di azione ed interventi preposti) permettono di classificare i rischi ed i danni per la salute e sicurezza dei lavoratori. Infatti, il rischio viene classificato in base alla probabilità (indicata con P) che si verifichi, ovvero:
- Non Probabile
- Possibile
- Probabile
- Altamente Probabile
L’Entità del danno (indicato con D) connesso al verificarsi del rischio e si classifica in:
- Lieve
- Modesto
- Significativo
- Grave
La classificazione del rischio si ottiene dal seguente prodotto: R = P * D
Dove:
- R è il rischio
- P è la probabilità che si verifichi
- D è l’entità del danno
Si ottiene la seguente tabella di Valutazione e Classificazione del Rischio:
In base alla classificazione del rischio occorre programmare ed attuare le misure di prevenzione (misure per ridurre la probabilità di un evento) e protezione (misure per ridurre la gravità dei danni) della salute e sicurezza dei lavoratori. Il rischio può essere:
- Rischio Basso: azioni migliorative da valutare in fase di programmazione
- Rischio Medio: azioni correttive da programmare ed attuare a medio termini
- Rischio Alto: azioni correttive da programmare ed attuare con urgenza
- Rischio Notevole: azioni correttive immediate
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