Il Gas Radon rappresenta un serio pericolo per la salute pubblica quando presente in alte concentrazioni all’interno degli edifici. La sua esposizione è considerata dalla comunità scientifica internazionale, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la seconda causa principale di tumore ai polmoni, subito dopo il fumo di sigaretta. Per questo motivo, la normativa italiana ha introdotto regole precise per ridurre il rischio di esposizione e proteggere la popolazione.

La presenza di Gas Radon rappresenta una seria minaccia alla salute pubblica, ma grazie alla normativa italiana è possibile monitorare e ridurre efficacemente questo rischio. Affidarsi a professionisti qualificati è fondamentale per garantire la sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo.

Gas Radon, perché è pericoloso e come ridurlo

Il Gas Radon diventa pericoloso quando si accumula in spazi chiusi come abitazioni, scuole, luoghi di lavoro e strutture sanitarie. Se inalato in grandi quantità, può danneggiare i tessuti polmonari e aumentare il rischio di cancro. La soglia di pericolosità stabilita dalla normativa è di 300 Bq/mc (Becquerel per metro cubo). Quando le concentrazioni superano questo limite, è necessario intervenire con tecniche di mitigazione per ridurre il livello di Radon: questi interventi possono includere tecniche di ventilazione forzata, sigillatura delle crepe nei muri o nei pavimenti, e installazione di sistemi di depressurizzazione del suolo

Gli interventi per ridurre la concentrazione di Gas Radon negli edifici devono essere eseguiti da professionisti specializzati, come geometri, architetti, ingegneri e periti iscritti all’Albo professionale. Per ottenere la qualifica di Esperto in interventi di risanamento per il gas radon, questi tecnici devono completare un corso di formazione di 60 ore, come previsto dal Decreto Legislativo 101/2020.

Gas Radon, l’importanza dell’Aggiornamento Obbligatorio e le Normative 2022

Data l’importanza della corretta gestione del rischio radon, il legislatore è intervenuto nuovamente con il Decreto Legislativo 203/2022, entrato in vigore il 18 gennaio 2023. Questo decreto impone a tutti i professionisti già qualificati l’obbligo di frequentare un aggiornamento professionale di 4 ore ogni tre anni. In mancanza di tale aggiornamento, i tecnici non potranno più operare come Esperti in interventi di risanamento del gas radon, anche se in possesso del titolo.

Prima di affidare un incarico per la valutazione o l’intervento sul gas radon, è essenziale che il committente verifichi che il tecnico incaricato sia in possesso della qualifica necessaria e che abbia effettuato i dovuti aggiornamenti. Il professionista, per tutelarsi da eventuali richieste di risarcimento, dovrebbe specificare nel contratto d’incarico il proprio ordine professionale di appartenenza, l’ente presso cui ha conseguito la qualifica di esperto in interventi di risanamento, la data dell’attestato e quella dell’ultimo aggiornamento.