Se ti sei addentrato nel mondo dell’agricoltura di precisione e dei vari indici, avrai certamente notato che l’indice NDVI può essere calcolato sia con lo spettro blu, sia con lo spettro rosso. Entrambi in accoppiata con il NIR (Vicino Infrarosso).
Ma quale formula scegliere? Meglio utilizzare NDVI con il blu o l’NDVI con il Rosso? Quali sono le differenze? Vediamolo insieme.
Partiamo da una rapida spiegazione dell’indice NDVI.
L’NDVI è l’indice di vegetazione più utilizzato e conosciuto che ti permetterà di determinare lo stato di salute della vegetazione in modo da verificare la carenza d’acqua e la presenza di parassiti.
Puoi calcolare l’NDVI con queste formule:
A questo punto, quale conviene usare?
Da una ricerca effettuata, l’indice NDVI con lo spettro rosso risulta più distribuito, preciso ed affidabile rispetto allo spettro blu. Nell’indice NDVI con lo spettro blu, vengono considerati anche materiali non fotosintetici, dandoti informazioni errate. Devi considerare inoltre che utilizzando il blu, il valore NDVI di interesse è e molto limitiato, rendendo difficile riconoscere le piante in pessima condizione di salute. Per rendersene conto, basta guardare il confronto tra i due indici nell’immagine sottostante.
Ma allora l’NDVI con lo spettro blu è da scartare? Certo che no.
Lo spettro blu è più lontano dallo spettro rosso rispetto al NIR. Risulta quindi più adatto alle camere con singolo filtro, come per esempio la MAPIR NDVI+NIR.
In questo caso, con una singola camera, è possibile calcolare l’NDVI. Una soluzione quindi più rapida ed economica.
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