La fase finale del Superbonus non è una semplice questione di calendario. Con l’avvicinarsi della scadenza del 31 dicembre 2025, l’accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito dipende sempre meno dai lavori in sé e sempre più dal rispetto puntuale delle regole fiscali.
In questa fase, un errore formale può valere quanto un lavoro mai eseguito.
La scadenza riguarda le spese, non i lavori
Uno degli equivoci più diffusi riguarda il significato della scadenza. Il riferimento temporale non è l’avanzamento fisico dell’intervento, ma il momento in cui la spesa viene sostenuta, secondo il principio di cassa.
In altre parole:
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non conta quando il lavoro è iniziato
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non conta quando è stato firmato il contratto
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conta quando avviene il pagamento
Pagamenti effettuati oltre il termine previsto comportano la perdita delle opzioni alternative alla detrazione.
SAL unico: le cose da non trascurare
Negli ultimi mesi molti operatori stanno valutando l’utilizzo di un SAL unico per concentrare le operazioni prima della scadenza. Questa scelta, però, non è neutra.
Un SAL unico:
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richiede una documentazione tecnica completa e coerente
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non ammette approssimazioni su stati di avanzamento e importi
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espone a maggiori rischi in caso di controlli
Forzare un SAL per “chiudere in tempo” senza basi solide può compromettere l’intera operazione.
Comunicazioni e tempistiche: massima attenzione
Anche quando i lavori e i pagamenti sono corretti, il beneficio può saltare per errori nelle comunicazioni. Le opzioni previste dall’art. 121 richiedono:
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dati corretti
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coerenza tra fatture, bonifici e asseverazioni
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rispetto rigoroso delle tempistiche
Una comunicazione tardiva o incompleta equivale, di fatto, a una rinuncia al beneficio.
Penali contrattuali: un rischio spesso sottovalutato
La corsa alla scadenza ha riportato al centro un tema delicato: le penali contrattuali. Ritardi, modifiche in corso d’opera o errori documentali possono generare contenziosi tra committenti e imprese, soprattutto quando il mancato accesso allo sconto in fattura produce un danno economico diretto.
In assenza di clausole chiare, il rischio è che il Superbonus diventi un costo anziché un’opportunità.
Cosa fare (e cosa non fare)
Negli ultimi giorni utili, la strategia vincente non è accelerare, ma verificare.
Da fare
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controllare date di pagamento e competenza fiscale
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allineare documentazione tecnica e fiscale
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coordinare tutti i soggetti coinvolti
Da non fare
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forzare SAL non coerenti
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confidare in “aggiustamenti successivi”
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sottovalutare le comunicazioni all’Agenzia